info Storia della Viticoltura della Valle d’Aosta

La viticoltura in Valle d’Aosta ha radici profonde che risalgono ai Salassi e ai Romani. Scopri come questa tradizione millenaria ha trasformato il territorio, dai terrazzamenti viticoli all’innovazione agricola, dando vita a una delle zone vinicole più affascinanti d'Italia.

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La storia del vino in Valle d’Aosta: tradizione e viticoltura

La viticoltura in Valle d’Aosta ha radici profonde e una storia millenaria che si intreccia con quella delle grandi civiltà del passato. Per raccontare questa straordinaria evoluzione, abbiamo creato una serie di cinque articoli che esplorano le diverse epoche che hanno segnato il cammino del vino valdostano. 

Dalle prime coltivazioni ai tempi dei Romani, passando per l’influenza medievale fino alla rivoluzione agricola dell’Ottocento, ripercorreremo insieme le tappe fondamentali di questa tradizione.

Questo è il primo episodio, dedicato alle origini della viticoltura valdostana, un viaggio che parte dall’antichità e ci porta alla scoperta delle prime testimonianze storiche e archeologiche.


1. Le Origini della Viticoltura in Valle d’Aosta: Tra Storia e Leggenda

Un viaggio nel tempo

Nel lontano 25 a.C., la Valle d’Aosta stava per vivere una delle sue più grandi trasformazioni. Con la fondazione di Augusta Praetoria da parte delle legioni romane, la valle scopriva la sua vocazione viticola destinata a durare millenni.

La viticoltura in Valle d’Aosta non è solo una pratica agricola, ma un’eredità culturale tramandata di generazione in generazione. Le prime testimonianze storiche della viticoltura valdostana si devono ai Salassi, un antico popolo celtico che abitava la regione prima della conquista romana. I Salassi sfruttavano la particolare esposizione solare di alcune zone per coltivare viti selvatiche, intuendo il potenziale di questa terra.

I primi passi della viticoltura in Valle d’Aosta

Gli scavi archeologici hanno portato alla luce anfore vinarie e attrezzi agricoli risalenti al I secolo d.C., dimostrando che il vino era parte della vita quotidiana già in epoca romana. Le fonti storiche parlano di coltivazioni vinicole sviluppate in piccoli appezzamenti a ridosso delle montagne, protetti dai venti e ottimamente esposti al sole.

I Romani, esperti agronomi e grandi appassionati di vino, sistematizzarono la coltivazione della vite nella regione, introducendo terrazzamenti e sistemi di irrigazione innovativi per massimizzare la resa. Grazie a queste tecniche, la Valle d’Aosta divenne un centro vitivinicolo di rilevanza strategica, rifornendo di vino sia le guarnigioni romane che le città vicine.

➡️ Curiosità: Alcuni dei muri a secco costruiti in epoca romana sono tuttora visibili nei vigneti della Valle d’Aosta!

Il vino nell’economia e nella cultura romana

Oltre all’uso quotidiano, il vino aveva un’importanza economica e rituale. Si racconta che fosse utilizzato nelle celebrazioni religiose e che le famiglie nobili romane apprezzassero particolarmente il vino proveniente dalle regioni alpine per la sua freschezza e mineralità.

Gli scambi commerciali favorirono la diffusione delle tecniche romane in tutta la regione, contribuendo a consolidare la tradizione vitivinicola locale. Il terroir della Valle d’Aosta, con la sua altitudine, il clima alpino e l’esposizione favorevole al sole, rese questi vini particolarmente unici nel panorama della viticoltura italiana.

L’eredità della viticoltura romana

La coltivazione della vite continuò a svilupparsi anche dopo la caduta dell’Impero Romano, segnando l’inizio di una nuova fase nella storia del vino in Valle d’Aosta. Molti dei metodi introdotti dai Romani sono stati affinati nei secoli successivi e vengono ancora oggi adottati nella viticoltura valdostana.

Grazie a questo passato, la Valle d’Aosta si è affermata come una delle aree vinicole più affascinanti d’Italia, dove la storia e la tradizione si fondono con l’innovazione per produrre vini di grande carattere e qualità.

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BIBLIOGRAFIA


Fonti Storiche e Archivi: Archivio Storico Regionale della Valle d’Aosta, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Fondo Ducato d’Aosta, Archivi del Monastero di Sant’Orso e della Collegiata di Saint-Gilles, Archivi delle famiglie Challant, Sarriod e La Tour, Registri catastali napoleonici conservati presso l’Archivio di Stato di Torino, Archivi della Cave du Vin Blanc de Morgex et La Salle, Archivi dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Valle d’Aosta.

Saggi e testi moderni: Sandi, Moriondo, Gatta, Mezzena, Vevey et al.

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