info Il Settecento e l’Età Napoleonica: La Rivoluzione tra i Filari della Valle d’Aosta

Nel XVIII secolo, l’Illuminismo portò innovazioni nella viticoltura valdostana. L’epoca napoleonica ridisegnò la proprietà dei vigneti, sottraendoli ai monasteri. Il commercio con la Francia consolidarono la qualità e la diffusione dei vini locali.

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Questo è il quarto episodio dei cinque articoli dedicati alla Storia del Vino in Valle d’Aosta, con focus sul Settecento e l’epoca napoleonica.

Il XVIII secolo segnò un’epoca di grandi trasformazioni per la viticoltura della Valle d’Aosta. L’influenza dell’Illuminismo portò con sé un nuovo approccio scientifico all’agricoltura e alla vinificazione, rivoluzionando le tecniche di coltivazione tra i vigneti valdostani. Nei monasteri e nelle biblioteche nobiliari iniziarono a circolare trattati agronomici francesi e italiani, contribuendo alla diffusione di innovazioni sulla potatura, la gestione del suolo e le tecniche di vinificazione.


Dall’Illuminismo alle Nuove Tecniche di Viticoltura

Gli inventari storici delle grandi famiglie nobili valdostane, come gli Challant e i Sarriod de La Tour, documentano la presenza di volumi dedicati alla viticoltura, segno di un crescente interesse per la gestione più razionale dei vigneti. I monasteri valdostani, custodi della tradizione vinicola, iniziarono a registrare dati climatici e sperimentare nuove tecniche di potatura, influenzati dai modelli delle più avanzate regioni viticole europee.

Alcuni di questi esperimenti, anche se non sempre documentati in modo ufficiale, si tramandarono di generazione in generazione e contribuirono alla formazione di pratiche ancora oggi utilizzate nei vigneti di montagna della Valle d’Aosta.


L’Età Napoleonica e la Riorganizzazione della Proprietà Viticola


l periodo napoleonico (1796-1815) fu una fase di forte cambiamento per il settore vinicolo valdostano. La secolarizzazione dei beni ecclesiastici ridisegnò la mappa delle proprietà terriere: i vigneti che per secoli erano stati gestiti dai monasteri vennero redistribuiti a nuovi proprietari, creando una classe emergente di viticoltori indipendenti.

Negli archivi notarili della Valle d’Aosta si trovano numerosi atti di vendita di terreni vitati, a testimonianza di un vivace mercato fondiario. Questa riorganizzazione della proprietà non solo modificò la gestione della viticoltura, ma portò anche all’introduzione di nuove regolamentazioni sulla vendemmia.



Regolamentazioni e Commercio dei Vini Valdostani

Durante l’occupazione francese, i regolamenti vinicoli iniziarono a diventare più dettagliati. Negli archivi comunali sono conservate le prime normative sulle vendemmie, con l’introduzione di date ufficiali per l’inizio della raccolta e precise disposizioni sulla vinificazione. Questo dimostra la crescente attenzione alla qualità e alla standardizzazione della produzione vinicola in Valle d’Aosta.

Nonostante i conflitti del tempo, il commercio del vino valdostano non si fermò. I registri doganali francesi e piemontesi testimoniano un’intensa attività di esportazione, con botti di vino valdostano dirette verso la Francia e il Piemonte. Questo conferma come, anche in un periodo di instabilità politica, il vino della Valle d’Aosta mantenesse il suo prestigio e la sua richiesta sui mercati internazionali.


Un Passo Verso la Viticoltura Moderna

Tra l’Illuminismo e l’epoca napoleonica, la Valle d’Aosta vide una trasformazione profonda della sua viticoltura. L’introduzione di nuove tecniche, la riorganizzazione delle proprietà e le prime normative sulla qualità segnarono il passaggio verso una viticoltura più moderna e consapevole. Questa evoluzione preparò il terreno per le sfide e le innovazioni che avrebbero caratterizzato il secolo successivo, mantenendo viva la tradizione viticola valdostana.

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BIBLIOGRAFIA


Fonti Storiche e Archivi: Archivio Storico Regionale della Valle d’Aosta, Archivio di Stato di Torino, Sezione Corte, Fondo Ducato d’Aosta, Archivi del Monastero di Sant’Orso e della Collegiata di Saint-Gilles, Archivi delle famiglie Challant, Sarriod e La Tour, Registri catastali napoleonici conservati presso l’Archivio di Stato di Torino, Archivi della Cave du Vin Blanc de Morgex et La Salle, Archivi dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Valle d’Aosta.

Saggi e testi moderni: Sandi, Moriondo, Gatta, Mezzena, Vevey et al.

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